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sabato 9 marzo 2013

Gate Keper - Parte 1-


PARTE PRIMA
Gruppi di Pressione



Evoluzione Storica

I gruppi d’interesse o gruppi di pressione rappresentano uno degli argomenti piu’ controversi all’interno dello studio della materia di Scienza della Politica.
L' ampiezza dell'argomento e la sua non facile definizione a causa della sua rapidita' di trasformazione nel corso della storia, lo pone come una delle "chimere" della Scienza della Politica.
Il Gruppo di Pressione puo' essere definito come un insieme di persone, organizzate su basi volontarie, che mobilita risorse per influenzare decisioni politiche pubbliche 1. Uno dei primi riconoscimenti dell' esistenza di gruppi d'interesse fu dato da James Madison , quarto Presidente degli Stati Uniti d'America. 
La convinzione maggiormente caratterizzante il pensiero politico teorico di Madison è che la nuova repubblica necessitasse di controlli ed equilibri di poteri onde tutelare i diritti individuali dalla tirannia della maggioranza.
Ed e' proprio nella ricerca d’ equilibri che i gruppi di pressione fanno parte del volano di controllo degli interessi della collettivita'. Nel Federalist viene riportato che occorre evitare che le fazioni organizzate violino gli interessi della collettivita'.
Le prime organizzazioni che sono state individuate e classificate come "origine" dei gruppi di pressione o gruppi d'interesse sono state le corporazioni.
Le corporazioni erano organizzazioni di persone che esercitavano  la stessa professione o producevano lo stesso bene. 2
Esempio dello spirito del corporativismo o gilde ( corporazioni locali ) sono le  corporazioni delle arti e mestieri fiorentine tra il XII ed il XIII secolo; si trattava di associazioni laiche nate per la difesa ed il perseguimento di scopi comuni che riunivano gli appartenenti ad una stessa categoria professionale o chi esercitava lo stesso mestiere ed a cui va attribuita la buona parte del merito per lo straordinario sviluppo economico che permise a Firenze di diventare una delle più ricche e potenti città del medioevo europeo.
Una nuova visione della teoria dei gruppi fu portata con l'avvento della Rivoluzione Francese,  con la prese di coscienza da parte del popolo della liberta'  di poter avere dei corpi intermedi tra individuo e stato  , espressione diretta del volere popolare.
Sino all' avvento del liberalismo del XIX secolo  con le associazioni , le rivendicazioni della classe operaia , le societa' di muto soccorso e i sindacati.
Origine di questa ultima fase di cambiamento fu l'Inghilterra  in particolare Londra che viveva un vero cambiamento epocale con la fase ascendente della rivoluzione industriale.
E e' proprio a Londra che viene fondata la Fabian Society, che raccoglie elementi di diversa provenienza socialista. L'aggettivo Fabiano fa riferimento a Quinto Fabio Massimo detto il temporeggiatore, sulla base dell' ipotetica analogia fra il comportamento del generale e l'uomo politico romano identificato con l'arte del "Temporeggiare".
L'interesse come nuovo elemento di sviluppo dei gruppi si interseca con le finalita' delle societa' di mutuo soccorso, con i sindacati, le associazioni, la politica ,dando risalto anche ad ordini iniziatici che hanno per scopo il perfezionamento dell' individuo come la massoneria. 
I membri della massoneria chiamati framassoni ( termine italianizzato) dal francese franc-maçon, dall' inglese freemason ovvero " libero muratore". Il nome deriva dalla pretesa discendenza  della massoneria dall'associazione degli operai muratori.





Classificazione

Il gruppo di pressione o gruppo d'interesse  ( Non c'e' gruppo senza interesse - Arthur Bentley) trovano definizione anche nel concetto di Lobbyng , termine che deriva originalmente dalla lobby, ingresso/disimpegno  della House of Common britannica dove i parlamentari incontravano gli esponenti o delegati dei partiti espressione del popolo.
Le lobby sono dei “gruppi di pressione” (o “gruppi di interesse”) che operano in favore di un gruppo interfacciandosi con la politica, solo che contrariamente a quanto si crede, non sono illegali o segrete.
In America ad esempio, operano in piena legalità, e sono regolamentate dalla legge; in piena legalità pagano i rappresentanti del congresso per ottenere leggi favorevoli ai loro interessi:
Se da un punto di vista democratico, il Congresso degli Stati Uniti è l’istituzione più corrotta del mondo, non vi è nulla però sul piano penale. In tutta legalità i gruppi di interesse hanno speso 32 523 dollari per ogni parlamentare e ogni giorno di sessione per comprare i loro voti. Ciò che altrove è giudicato come un’attività criminale è ammessa come un semplice affare in un paese che rifiuta la nozione di interesse generale e fonda la rappresentatività parlamentare su coalizioni di interessi particolari.”3
Finché esisterà un governo federale che distribuisce fondi, gli agenti delle lobby americani, aumenteranno le loro spese di anno in anno per guadagnare i favori di quelli che fanno le leggi. Vediamo questo genere di spese crescere di anno in anno – più del cento per cento negli ultimi dieci anni – e l’aumento di attività che ha caratterizzato il primo trimestre del 2009 indica che la tendenza si manterrà anche nel prossimo futuro.
In Italia,fanno lobby, le grandi imprese private, come la Fiat; quelle pubbliche, come l’ Eni o l’ Enel; i sindacati e la Confindustria, i consumatori e gli ambientalisti, i notai e i tassisti, i costruttori e i commercianti, le banche e le assicurazioni, ultima non per importanza la Chiesa.
Si possono classificare i gruppi secondo la loro struttura organizzativa in:
Gruppi Anomici : disorganizzati, spontanei  di protesta.
Gruppi non Associativi : basati su parametri d'identita' come razza o religione ma identificabili anche nella tipologia di consumatori.
Gruppi Associativi : strutture specializzate  come sindacati organizzazioni imprenditoriali o organizzazioni religiose.
Gruppi Istituzionali : si trovano all'interno di organizzazioni come i corpi legislativi o le forze armate.

Le modalita’ di azione dei gruppi di pressione possono essere le piu’ diverse, in relazione sia ai contenuti , alle risorse ed ai canali a disposizione , come i gruppi convenzionali che intrattengano rapporti attraverso semplici comunicazioni e contatti derivanti da legami personali. Altra modalita’ d’azione sono campagne mirate verso l’opinione pubblica o altre forme non convenzionali come: campagne elettorali, scioperi, sit-in marce ecc ecc. Se tali forme non hanno successo l’articolazione degli interessi diventa domanda politica, sempre piu’ “ sottile “ diventa la linea di demarcazione tra i gruppi di pressione e i partiti politici.
Le strategie dei gruppi sono influenzate dalle caratteristiche dei sistemi politici nazionali4. L’aspetto d considerare e’ la figura dei partiti politichi che prendano la funzine di gatekeepers rispetto agli interessi sostenuti dai gruppi. I partiti possono essere considerati dei gatekeepers se con una propria organizzazione, un elettorato identificativo, propri interessi autonomi, propri esponenti, riescono a essere presenti in ogni “luogo” decisionale.5


L'analisi del partito politico sulla base della struttura organizzativa da origine alla seguente classificazione:
-Il Comitato
tipico dei partiti della fine dl XIX sec, formato da poche persone che appartenenti alla élite sociale. L' elemento fondamentale per il comitato non è la quantità delle presenza ma la qualità
-La Sezione
organismo aperto che punta ad ampliare al massimo gli iscritti. Non ci sono differenze sociali, tutti pagano una quota, tutti possono partecipare alle riunioni. Il partito di sezione nasce con l' intento di educare le masse e finanziare con poco ma facendo pagare tutti le spese di partito.
-La Cellula
tipica dei partiti comunisti nasce da organizzazioni operaie all'interno delle fabbriche collegando le loro rivendicazioni economiche ad un progetto politico più ampio
-La Milizia
tipico militare, presenta una gerarchia al suo interno, è stata una struttura tipica del periodo fascista

Gruppi e partiti scambiano influenze e risorse: i partiti possono avere bisogno sia delle conoscenza tecniche, specialistiche dei gruppi sia della loro cooperazione per perseguire i propri obiettivi politici. A secondo dell’ ideologia del partito si possono distinguere vari regime all’interno dei quali i gruppi possono avere delle sovrapposizioni di leadeship con i partiti stessi. All’interno dei regimi non democratici i rapporti di clientela o parentela, di egemonizzatine sono maggiormente evidenziati

All’interno dei regimi non democratici si possono valutare le seguenti classificazioni:
regime autoritario, regime totalitario, regime tradizionale6.


Regimi Autoritari
La proposta di studio riportata e' basata sulle definizioni di Juan Linz che rileva cinque distinte dimensioni:
pluralismo limitato, mentalita' caratteristiche, limitata assenza di mobilitazione politica, leader, limiti formalmente mal definiti.

-Il pluralismo limitato dove si possono distinguere attori istituzionali (esercito o burocrazia) e attori sociali politicamente attivi (Chiesa, gruppi finanziari )
-La mentalita' caratteristica o atteggiamento intellettuale su valori piu' o meno ambigui
-Limiti mal definiti entro ci i governatori esercitano il proprio potere
-Limitata assenza di mobilitazione politica dove l'emarginazione politica viene raggiunta grazie alla combinazione di repressione poliziesca e uso dell'apparato ideologico
-Leader o piccolo gruppo sono caratterizzati da una notevole personalizzazione del potere, visibilita' del leader carismatico oppure di poche persone che detengono di fatto il potere.

Regime Totalitario
Come esempio principe viene riportato nella categoria l'esempio della Germania nazista e dell'Unione Sovietica stalinista.
Nel totalitarismo abbiamo l'assenza di pluralismo ovvero monismo , caratterizzato dal ruolo preminente del partito unico, una struttura burocratica e gerarchica articolata attraverso una serie complessa di organizzazioni che servono ad integrare, politicizzare , controllare tutta la societa' civile ( pag. 71  fondamenti Scienza politica)

Regimi Tradizionali
Fanno parte dei regimi tradizionali:
- regimi sultanistici, regimi basati sul potere personale del sovrano che tiene legati i suoi collaboratori in un rapporto fatto di paure e ricompense.
-oligarchia competitiva 
-regimi militari

Così, molti studiosi ritengono che il 1789 vada considerato l'anno di nascita del lobbismo nordamericano che, fin dalla promulgazione della prima legge doganale, si pose come scopo d'influenzare il Congresso. Gli interessi cominciarono a organizzarsi all'inizio del XIX secolo: un esempio è dato dalla Philadelphia Society for the Promotion of National Industry, guidata da Alexander Hamilton, e già questo fatto lascia indovinare quanto forte fosse la sua influenza. Il periodo classico del lobbismo negli Stati Uniti, comunque, è stato quello della costruzione delle ferrovie. In Gran Bretagna, revocata per la prima volta con il Trade union act del 1825 la precedente normativa restrittiva, non fu più proibita qualsiasi associazione di lavoratori dipendenti in quanto tali, bensì furono soltanto vietate determinate pratiche come quelle di costringere o indurre qualcuno a far parte di un club o di una associazione, o a contribuire a un qualche fondo comune. Sta di fatto che di volta in volta il cartismo, il movimento liberoscambista per la revoca della legge sul grano, i movimenti per la riforma del Parlamento e per l'ampliamento del suffragio hanno agito nella storia inglese come potenti gruppi di pressione, conseguendo molti obiettivi politici e sociali. Quanto alla Germania, la stagione guglielmina ha registrato un'influenza assai pesante degli interessi industriali sulle scelte dell'apparato statale 
 









 Lobby
Le tecniche di lobbying maggiormente diffuse sono quattro:
1. rapporti faccia-a-faccia;
2. grass- roots lobbying;
3. coalizioni;
4. finanziamenti elettorali.
La scelta della tecnica da utilizzare dipende essenzialmente da due fattori: 
- il sistema politico nel quale si opera
- i destinatari dell’azione di lobbying
Ad esempio, se facciamo riferimento agli USA non è consigliabile far ricorso ai finanziamenti elettorali nel caso si opera con l’Esecutivo perché in tal caso si tradurrebbe in corruzione. Tuttavia, la stessa tecnica può esser utilizzata nei confronti dei membri del Congresso.
Rapporti faccia-a-faccia, il lobbista è un rappresentante esperto che sempre più spesso offre le sue expertise al deputato considerato di contro rappresentante generalista. L’attività del lobbista trova fondamento giuridico nel Primo Emendamento alla Costituzione americana (1791) , laddove tutela il diritto del popolo di rivolgere petizioni al Congresso per rimediare a torti. Tuttavia questa attività, nonostante sia costituzionalmente protetta, dà vita a rapporti informali tanto che secondo alcuni è difficile tracciare una linea netta tra lobbying ed amicizia.
Un motivo essenziale sta nella natura informale della rappresentanza del gruppo, tipico di un contesto pluralista.
In realtà i rapporti informali consentono di ottenere informazioni in maniera tempestiva e/o di seguire più attentamente l’iter di un dossier. Il lobbying diventa un rapporti di scambio tra il lobbista che fornisce la propria competenza in specifiche issues o policy areas ed il deputato. Lo stesso lobbista può aiutare un membro del Congresso nella raccolta di firme per un progetto di legge o più concretamente fornendo una consulenza in una specifica materia. I fattori determinanti nel rapporto tra il lobbista ed il deputato sono:
- la fiducia;
- l’integrità personale.
La fiducia consolida la credibilità del lobbista e delle informazioni che egli fornisce.
L’integrità personale consente di creare quel rapporto di collaborazione tra il lobbista ed il deputato che
altrimenti non si avrebbe.
Dunque fiducia, integrità e competenza sono caratteristiche essenziali della figura del lobbista.
Grass- roots lobbying
Il lobbying dalla base che consente il coinvolgimento di movimenti e di semplici cittadini. In questo caso il lobbista è il cittadino che viene coadiuvato per praticare in maniera attiva la propria cittadinanza.  Il grass-roots lobbying è un’azione di lobbying per cause pubbliche.
L’Internal Revenue Service (IRS) –il fisco americano- ha definito il grass- roots lobbying come “ogni tentativo d’influire sulla legislazione con mezzi volti ad influenzare le opinioni del pubblico o di un suo sottosettore”. Il grass- roots lobbying si indirizza per lo più a provvedimenti legislativi ed è uno strumento tipico dei gruppi non- profit. Le caratteristiche principali sono:
1. obiettivi sociali dell’azione intrapresa, molto diversi da quelli economici perseguiti dai gruppi;
2. coinvolgimento dei cittadini e dei movimenti;
3. professionalità dei mezzi utilizzati.
Coalizioni
Le alleanze sono tradizionalmente la tecnica di lobbying più diffusa. Consentono di radunare anche 100- 150
organizzazioni e possono coinvolgere più famiglie di interessi. Possono avere come obiettivo la modifica o
l’abrogazione di una legge oppure campagne più durature. Di solito sono dirette dal gruppo che per
esperienza e capacità svolge un ruolo di leadership. Esso presta spesso anche sede e staff e coordina la
campagna.
Molto spesso le coalizioni uniscono temporaneamente gruppi tra loro contrapposti per il raggiungimento di un fine comune. L’eterogeneità di molte alleanze rende la strategia perseguita poco aggressiva e più calibrata. Finanziamenti elettorali
Tra tutte le tecniche di lobbying quella del finanziamento elettorale è sicuramente la più controversa, perché più vicina a tecniche degenerative. Tuttavia, è naturale che l’azione di lobbying si manifesti anche ininfluenza finanziaria.
I modelli di finanziamento elettorale sono quattro:
1. il sistema di finanza organizzata affermatosi negli anni Settanta;
2. la partecipazione diffusa, obiettivo perseguito dal FECA;
3. il finanziamento dai partiti;
4. il finanziamento pubblico, particolarmente utilizzato per le campagne elettorali.
L’obiettivo è garantire il giusto equilibrio tra pubblico  e privato, mercato e Stato nel rispetto delle libertà democratiche.
L’applicazione del FECA (Federal Election Campaign Act) nel 1971 è volta a disciplinare la finanza elettorale americana aumentando soprattutto i piccoli contributi. Tuttavia, la legge venne interpretata dai lobbisti e dalla Corte Suprema in senso opposto; essi, infatti, mobilitarono un gran numero di risorse concentrandole per lo più sui  Congressmen  già eletti a discapito degli sfidanti. Pertanto rafforzò il peso politico dei grandi contributi. La legge pose, inoltre, dei limiti nelle spese elettorali di ciascun candidato ed al tempo stesso consentì l’utilizzo di fondi separati detti PACs (Political Action Committees).
Secondo Frank Sorauf: “i PACs segnano il primo grande ingresso dei gruppi nella politica americana”. I PACs sono di varia natura, solo nel 2002 si contavano 4.000 PACs di cui: il 40% aziendali; meno del 10% sindacali; associativi ed indipendenti.
A parte quelli sindacali che per tradizione hanno una chiara preferenza per i Democratici,tutti gli altri, non vincolati ad organizzazioni pre-esistenti, adottano strategie di equilibrio nella ripartizione dei fondi con una tendenza ad accrescere la quota dei candidati di maggioranza.
La scelta dei candidati èaffidata al Comitato Direttivo dei PACs in collaborazione con lo staff ed i managers. La sede per l’attività di lobbying sono le Commissioni, nelle quali il procedimento legislativo inizia il suo iter, pertanto si presentano
come  il luogo ideale per “influenzare” i membri. 
Secondo Larry Sabato sono cinque le condizioni necessarie che consentono alle lobbies di avere notevole impatto legislativo:
1. meno un provvedimento è pubblicizzato, maggiore è la possibilità che i contributi ne influenzinol’esito;
2. più la materia è specializzata, maggiore la possibilità di successo;
3. alleanza tra le famiglie di PACs;
4. alleanze tra PACs che si occupano delle stesse materie;
5. i PACs attivano i movimenti.
L’utilizzo di questa tecnica ha in  parte modificato il ruolo stesso del lobbista, che è divenuto per lo più raccoglitore di fondi. E’ quella più controversa, perché utilizzando i finanziamenti elettorali contrasta con i principi democratici.
1 (M.Cotta, D. Della Porta, L.Morlino -Fondamenti della Scienza Politica Il Mulino 2004)
2 (Schmitter 1992) 
4 Morlino 1991
5 M.Cotta, D. Della Porta, L.Morlino -Fondamenti della Scienza Politica Il Mulino 2004
6 I modelli indicati sono il frutto di studi geo-politici.